Gli abiti vintage raccontano molte storie. Portano su di loro il segno del tempo e di chi li ha indossati. Ogni rammendatura, ogni piega, ogni strappo rendono un capo diverso da qualsiasi altro.
È su questo che si basa il marchio Blue of a Kind, da un progetto di Fabrizio Consoli. Il marchio nasce nel 2016 dal bisogno di considerare nuove possibilità produttive e un concetto di moda più sostenibile. L’idea è quella di ridurre l’impatto ambientale reinventando completamente l’approccio al design.
Blue of a Kind è riuscito nell’impresa di rivoluzionare totalmente il modo di fare jeans. Ognuno dei loro capi, infatti, è prodotto a partire da tessuti riciclati e rilavorati con l’aggiunta di dettagli di alta qualità. Inoltre i loro jeans sono (ri)realizzati in Italia nel tentativo di ridurre l’impronta di carbonio, investendo negli artigiani del Made in Italy.
Il brand trova negli abiti vintage e nella filosofia del riuso una straordinaria sfumatura del concetto di bellezza, in cui le imperfezioni e i segni del passato diventano simbolo di unicità. È la vera essenza della “revolution of existing“.
L’obiettivo di dare nuova vita ai jeans vintage si sposa con l’idea di dedicarsi solo a processi di lavorazione sostenibili e cruelty-free. Ogni capo viene ritagliato e riconfezionato, offrendo al pubblico nuovi abiti, unici nel loro genere.
Si tratta di un approccio contemporaneo e consapevole al design, una visione estremamente poetica di riuso che segna i primi veri passi del Made in Italy verso una moda sostenibile e gentile con il pianeta.
“È quello in cui crediamo che ci definisce come persone. Quello per cui ci battiamo, le nostre azioni, rappresentano chi siamo veramente“, è la filosofia di Blue of a Kind. Noi siamo pronti a sposarla in pieno.